LA CRONACA DELLA PARTITA:
Lo scudetto 1988/89 si decide al fil di sirena e allora iniziamo a descrivere subito gli attimi finali di questa partita. Mancano 34 secondi al termine dell'incontro, la Philips conduce di 1 punto, 86 a 85, con il possesso di palla. L'azione si sviluppa con D'Antoni al limite dei trenta secondi. Premier si alza in sospensione ma il suo tiro finisce sul ferro. Il rimbalzo è di Wendell Alexis e mancano 4 secondi alla fine dell'incontro. L'americano apre sulla sinistra per Alessandro Fantozzi che palleggia velocemente fino quasi a metà campo poi serve Andrea Forti sotto canestro. La guardia dell'Enichem, detta anche la "pantera rosa", si alza e realizza nonostante il fallo di Meneghin. L'arbitro Grotti, che era appostato a due passi da Forti, convalida il canestra ed assegna anche il fallo al pivot milanese. Nel frattempo, Premier e Montecchi reagiscono ad alcuni sberleffi prendendo a pungi chi gli capita sotto tiro. E' la molla che fa scattare una rissa di più vasta proporzioni. Premier viene a sua volta colpito dall'addetto alla tribuna stampa della Libertas. Il giocatore milanese, che già si era reso colpevole durante la partita di una grave e provocatorio gesto nei confronti del telecronista della RAi Gianni De Cleva, gettandoli in faccia un asciugamano bagnato, reagisce come una furia e a sua volta aggredisce Barsotti. I due cadono a terra e attorno a loro si forma un capannello di tifosi infuriati. nella mischia intervengono Restani e Carera come pacieri e, dopo aver allontanato gli scalmanati, consentono a Premier di raggiungere lo spogliatoio.
Prima di lasciare il campo il giocatore milanese si lascia andare ad un nuovo gesto osceno nei confronti del pubblico livornese: alza i diti medi delle mani, roteandolo ripetutamente.
Tornando all'ultimo canestro al tavolo non c'è ancora la certezza che sia valido. Ma dopo alcuni minuti di accese discussioni il canestro di Forti viene finalmente assegnato. Anche il quadrante del tabellone elettronico viene corretto in 87 a 86 per i livornesi. L'Enichem è Campione d'Italia. Mentre le agenzie giornalistiche diffondono i primi dispacci con questo risultato anche alla televisione, che seguiva l'avvenimento in diretta, appare i sopraimpressione lo scudetto ed il nome della vincitrice, Enichem Livorno. Il palasport ovviamente esplode in un grosso boato. E' grande festa. I giocatori gialloblu apprendono la notizia negli spogliatoi ed anche loro si lasciano andare a gesti di gioia e brindano al tricolore. Fuori dal palasport si formano i cortei automobilistici e tutte le vie della città sono attraversate da caroselli con le bandiere gialloblu innalzate al vento.
La gioia dello scudetto dure però soltanto venti minuti. Negli spogliatoi c'è una nuova versione degli arbitri. Zeppill si dice sicuro di aver sentito la sirena prima che Forti facesse partire il tiro e quindi afferma che il canestro è da ritenersi annullato anche se il suo collega Grotti aveva considerato valido. Dopo un altro concitato colloquio con i cronometristi ufficiali dell'incontro si giunge alla decisione finale: il canestro di Forti non è valido. Lo scudetto dalle maglie dell'Enichem passa così a quelle della Philips. La notizia si diffonde anche all'esterno: i tifosi ammutoliscono e i caroselli scompaiano dalla città. Il TG1 delle 20 dà ancora la notizia che l'Enichem ha vinto lo scudetto. Per i livornesi si tratta dell'ultima amara beffa della giornata.
Ma veniamo adesso a come è stato il match prima. La Philips ha giocato una partita da Philips, ovvero mettendo in campo tutta l'esperienza, la "cattiveria" e soprattutto il mestiere. L'Enichem ha accusato le grosse responsabilità del match-scudetto, impiegando molto tempo prima di togliersi di dosso l'emozione dell'evento. Ciononostante la partita è sempre stata in equilibrio. Quasi in dirittura d'arrivo la Philips ha preso il largo, 71 a 80, ma altrettanto perentoria è stata la risposta dei livornesi che, grazie ai canestri di Fantozzi e di Alexis ed al carattere di tutta la squadra, hanno prontamente annullato il vantaggio milanese. Tutto da rifare dunque sull'80 a 80 a poco meno di un minuto dalla sirena. Premier riporta avanti la Philips con una bomba, ma Alexis risponde per le rime anche si il tiro viene convalidato da due punti (altro caso del match) in quanto il piede dell'americano aveva appena sfiorato la linea dei 6,25. Nuova bomba di D'Antoni a 52 secondi dalla fine porta i milanesi a più 4. La replica è ancora di Alexis da tre a 34 secondi dalla fine. Poi la palla persa dai milanesi e lo storico canestro di Forti prima convalidato e poi annullato.
Altra annotazione, quella finale: l'americano milanese King è rimasto in campo nonostante gli arbtri gli abbiano fischiato cinque falli. Inammissibile sarà giudicato il ricordo dell'Enichem per la ripetizione della partita in quanto per i giudici si è tratto di un miserabile errore tecnico. Insomma, lo scudetto doveva rimanere a Milano.
IL VIDEO DELLA PARTITA:
Twitter. @LivornoDaily
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